mercoledì 30 novembre 2011

Conservatorismo culturale

Una volta leggevo (su non mi ricordo quale saggio scientifico) che la maggior parte delle idee sono conservative, per sempre. Purtroppo tale affermazione, il sostanziale ancoraggio delle menti alle idee acquisite e sintetizzate, credo sia maggiormente vera con l'aumento dell'eta', indipendentemente dalla qualita' intrinseca del concetto.
Nel saggio si presentavano alcuni riferimenti circostanziati, in particolare si ponevano in contrasto due generazioni di fisici che davanti ad una novita' rivoluzionaria non riuscivano a mettersi d'accordo. Era palese che la nuova teoria era migliore della precedente, ma questo lo si comprende a posteriori. Li', nella discussione, i fisici piu' maturi erano sostanzialmente conservativi, quelli giovani non avevano difficolta' ad accettare la nuova teoria.

Con procedimento induttivo, credo che questa sia la differenza sostanziale tra le generazioni, per tutte le categoria della cultura. Per darmi un tono, scommetterei che fisiologicamente perdiamo plasticita' neuronale con l'eta'[1], con conseguente acquisizione di rigidita' aprioristica, e non si fa fatica ad identificarla con conservatorismo culturale.

Tornando al saggio, l'impasse nella discussione si e' risolta a favore dei giovani, i quali hanno vinto per abbandono della posizione dei piu' maturi. E con abbandono intendo abbandono dalla vita terrena.
Ecco, credo che gli scontri generazionali culturali non abbiano tanto margine di contrattazione, e nel negoziato ciascuno manterra' la propria posizione. Tutto si risolvera' con l'avvento della vecchiaia.

Note
[1] -> prossimamente affrontero' un saggio che dovrebbe trattare questo argomento, eventualmente ritrattero' la mia posizione :-)

3 commenti:

  1. Post interessante.

    Come dire che la posizione di rendita acquisita prevale su quella razionale...

    Ciao

    Paolo

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  2. Il post sarebbe dovuto essere di taglio diverso (politico), ma per problemi di tempo l'ho trasformato in post a lettura sociologica.
    Ho utilizzato come caso estremo posizione di rendita acquisita per merito vs posizione razionale. Ed ha vinto la posizione di rendita.
    Quindi ancor di piu' ritengo che per persone non razionali, cioe' persone non abituate a discernere gli aspetti e caratteristiche importanti dal rumore, sia inevitabile cadere in errore.
    In sintesi, se le persone razionali comunque preferiscono la rendita da posizione, figuriamoci persone non razionali, che dovrebbero sforzarsi ancor di piu' per apprezzare una posizione razionale.

    MS

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  3. ...è proprio il passo ulteriore che stavo facendo anch'io.

    Se ci aggiungi che, in realtà, per i fisici la rendita è minima e l'apertura menale in ambito scientifico dovrebbe essere un marchio di fabbrica, mentre nella vita politica i valori e gli interessi possono essere enormi, ottieni un orientamento al "conservatorismo generazionale" fortissimo.

    E paralizzante in un paese come l'Italia dove i giovani sono pochi e marginalizzati.

    Ciao

    PaoloVE

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