In realtà un po' di tempo fa mi volevo cimentare in un'impresa un po' più universale, cioé raccogliere tutte le assurdità degli avvenimenti politici, ma è necessario uno sforzo importante affinché la qualità del sito rimanga alta. Ad oggi non ho energie sufficienti da dedicarvi... chissà un giorno
giovedì 24 ottobre 2013
Assurdità grilline
Da questo link una simpatica iniziativa, anche se non entro nel merito perché ho letto solo un paio di post.
lunedì 21 ottobre 2013
Funerale di Priebke
Stavo scrivendo un pensiero sulla questione surreale di Priebke, ma poi ho letto alcuni articoli che mi sono piaciuti molto, per cui ho preferisco linkarli. Essi sono due articoli complementari comunque in fase con le mie idee:
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2013/10/12/priebke-come-welby/
http://www.keinpfusch.net/2013/10/la-professione-di-fede.html
Poi è uscito anche quest'altro:
http://www.keinpfusch.net/2013/10/l-italia-di-priebke.html
Buona lettura
http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2013/10/12/priebke-come-welby/
http://www.keinpfusch.net/2013/10/la-professione-di-fede.html
Poi è uscito anche quest'altro:
http://www.keinpfusch.net/2013/10/l-italia-di-priebke.html
Buona lettura
Che vitaccia quella del decision maker pubblico
Questo post cui ho commentato mi ha ispirato un breve post. Ma premetto che sarà un post qualunquista, ancora più qualunquista per questione di sintesi, ma oggi mi va così.
Nell'ottica di riduzione della spesa, in ogni campo si è introdotto[1] il vincolo della razionalizzazione dei costi.
Purtroppo ci si sontra con due problemi non indifferenti:
Insomma, il bilancio richiede diminuzione dei costi quindi si tagliano i costi. Punto.
L'immediata conseguenza?
Il taglio dell'investimento si scontra con le necessità dei cittadini. Ma il decision maker dice: "Colpa del taglio dettato dall'alto"... e questa tiritera procede fino ai vertici dello Stato i quali rispondono sempre utilizzando uno schema pseudo-randomico opta alternativamente:
Insomma... sembrerebbe che il cittadino rimanga senza speranza.
Non proprio, perché può sperare che il decision maker utilizzi il famigerato provvedimento d'urgenza. Ed è simpaticissima l'immediato sviluppo.
Il decision maker, senza voler nulla in cambio ad esclusione del voto alle prossime elezioni o più semplicemente essere portato in trionfo, non procede rimodulando razionalmente il bilancio ma, utilizzando uno schema pseudo-randomico, opta alternativamente per:
In entrambi i casi il cittadino è spesso pronto a dimenticare il periodo di disservizio, ora il servizio è di nuovo attivo, anzi è anche migliorato perché è stato esternalizzato verso il privato che utilizza strumentazione moderna.
Ovviamente qualcuno si sarà accorto che purtroppo nel breve/medio periodo si dovranno ripercorrere i medesimi passaggi perché, ricordiamolo, che nemmeno ora si è utilizzato un metodo razionale, ma rispettivamente:
Rispetto la panoramica proposta si potrebbe intuire: il decision maker ha un compito semplice, tutti possono esserlo.
Ma assolutamente no.
E' importantissimo capire quanto tempo sia necessario prima di far esplodere il problema e ricorrere al privato. Ma è anche fondamentale non aspettare troppo tempo.... la finestra temporale nella quale agire è discretamente breve.
Perché se il dirigente ci ricorre troppo presto, allora diviene chiaro che abbia voluto favorire il privato.
E se ci ricorre troppo tardi diviene chiaro per troppi che il dirigente sia inadeguato.
Insomma, la vita del dirigente è difficile, è necessario essere in fase con le necessità e non distrarsi... potrebbe essere fatale.
Note:
[1] -> mi fa sorridere che tale motto si è introdotto "ora", come se prima fosse non necessario, probabilmente finora si viveva nella bambagia, quindi era una questione marginale
[2] -> io sono solito pensare i vincoli come rette, ma le rette sono curve e le curve possono essere arrotondate un po' come vogliamo.... non è così?
Nell'ottica di riduzione della spesa, in ogni campo si è introdotto[1] il vincolo della razionalizzazione dei costi.
Purtroppo ci si sontra con due problemi non indifferenti:
- si dimentica che i costi sono in realtà investimenti, quindi sarebbero da prioritizzare;
- la parola razionalizzazione prevede eccitazione dei neuroni, e nell'impossibilità di molti decision-maker si preferisce il taglio pseudo-randomico.
Insomma, il bilancio richiede diminuzione dei costi quindi si tagliano i costi. Punto.
L'immediata conseguenza?
Il taglio dell'investimento si scontra con le necessità dei cittadini. Ma il decision maker dice: "Colpa del taglio dettato dall'alto"... e questa tiritera procede fino ai vertici dello Stato i quali rispondono sempre utilizzando uno schema pseudo-randomico opta alternativamente:
- siamo costretti perché ereditiamo il passato;
- non dovete chiederlo a me, l'ha deciso quell'altro (nonostante io sia il capo del mio ministero, ma ovviamente facciamo tutti parte della stessa squadra... o no?).
Insomma... sembrerebbe che il cittadino rimanga senza speranza.
Non proprio, perché può sperare che il decision maker utilizzi il famigerato provvedimento d'urgenza. Ed è simpaticissima l'immediato sviluppo.
Il decision maker, senza voler nulla in cambio ad esclusione del voto alle prossime elezioni o più semplicemente essere portato in trionfo, non procede rimodulando razionalmente il bilancio ma, utilizzando uno schema pseudo-randomico, opta alternativamente per:
- rimodulare alcune voci di bilancio (tanto sono numeri!!)
- non interessarsi dei vincoli di bilancio[2].
In entrambi i casi il cittadino è spesso pronto a dimenticare il periodo di disservizio, ora il servizio è di nuovo attivo, anzi è anche migliorato perché è stato esternalizzato verso il privato che utilizza strumentazione moderna.
Ovviamente qualcuno si sarà accorto che purtroppo nel breve/medio periodo si dovranno ripercorrere i medesimi passaggi perché, ricordiamolo, che nemmeno ora si è utilizzato un metodo razionale, ma rispettivamente:
- rimodulazione del bilancio per accontentare i cittadini;
- non interessarsi del bilancio, non è un problema vincolante.
Rispetto la panoramica proposta si potrebbe intuire: il decision maker ha un compito semplice, tutti possono esserlo.
Ma assolutamente no.
E' importantissimo capire quanto tempo sia necessario prima di far esplodere il problema e ricorrere al privato. Ma è anche fondamentale non aspettare troppo tempo.... la finestra temporale nella quale agire è discretamente breve.
Perché se il dirigente ci ricorre troppo presto, allora diviene chiaro che abbia voluto favorire il privato.
E se ci ricorre troppo tardi diviene chiaro per troppi che il dirigente sia inadeguato.
Insomma, la vita del dirigente è difficile, è necessario essere in fase con le necessità e non distrarsi... potrebbe essere fatale.
Note:
[1] -> mi fa sorridere che tale motto si è introdotto "ora", come se prima fosse non necessario, probabilmente finora si viveva nella bambagia, quindi era una questione marginale
[2] -> io sono solito pensare i vincoli come rette, ma le rette sono curve e le curve possono essere arrotondate un po' come vogliamo.... non è così?
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