giovedì 25 ottobre 2012

Sentenza dell'Aquila

A L'Aquila alle ore 3.32 del 6 aprile del 2009 c'e' stato un terremoto. Terremoto di magnitudo moderata (5.9Ml scala Richter) ma dai danni considerevoli (VIII/IX grado scala Mercalli).
Qualche giorno prima[1] si era riunita la Commissione Grandi Rischi la quale rassicurava sulle piccole scosse che avvenivano da diversi mesi.
Il responso della commissione era scontato. I terremoti non si possono prevedere e bla bla bla. Queste dichiarazioni sono state esaminate dettagliatamente e non si legge nulla di scientificamente inesatto.
Da notare che un ricercatore del luogo segnalava (da tempo) l'imminente pericolo per cui si è ritenuto opportuno tranquillizzare la popolazione. Purtropppo, in quell'occasione la Natura ha deciso di far sobbalzare un po' L'Aquila.
Come già segnalavo prima, l'energia liberata nel terremoto non è stata tantissima, ma i danni sono stati molti e con numerose vittime.
Qualche giorno fa la sentenza ha condannato i membri della Commissione Grandi Rischi. La motivazione della sentenza uscirà tra qualche giorno.
Andiamo alle domande.

Primo quesito: si poteva prevedere che ci sarebbe stato un terremoto?
Ovviamente sì, se per sì intendiamo una probabilità tra 0 e 1 con una tolleranza alta di una superficie ampia in un tempo medio/lungo. Le carte sismiche indicavano già da prima che quella fosse una zona con maggiore predisposizione ai terremoti.[2]


Secondo quesito: ma un ricercatore ha detto di aver previsto...?
Caro lettore, non scherzare.
Se io oggi dico che a breve ci sarà un terremoto nel luogo A, difficilmente ci prenderò. Se lo ripeto tante volte prima o poi ci indovinerò. Nel caso specifico il ricercatore dichiarava che sarebbe accaduto un terremoto nella posizione B, distante ~70 km, molto distante in termini spaziali, troppo in termini operativi. Se poi consideriamo sia che la zona è sismica sia la questione temporale, la correlazione tra le affermazioni del citato ricercatore e l'evento sono nulle.
Serietà, grazie.

Terzo quesito: sono state seguite le indicazioni storiche?
Negativo. Come gran parte degli eventi naturali, le indicazioni ci sono, ma si preferisce non seguirle (per pigrizia, economicità, ...). Mi piacerebbe chiarire che le indicazioni non sono solo da leggere, ma sono vincoli. Se una zona è rossa, non è possibile costruire senza criteri antismici adeguati. Se in una certa zona è inopportuno costruire, non si dovrebbe costruire.  La valutazione ambientale deve precedere la valutazione economica. Insomma, il buon senso dovrebbe prevalere sempre.

Quarto quesito: quali colpe ha la commissione?
Immaginavo nessuna. Ma i membri sono stati condannati per omicidio colposo plurimo. La mia intuizione e la condanna sono molto distanti. Ammetto di digerire con estrema fatica la sentenza. Aspettiamo che le motivazioni siano rese pubbliche.
In ogni caso, lo considero un verdetto strano. Per diversi motivi.
La commissione era formata da elementi con profilo eterogeneo (sia figure scientifiche sia politiche), e colpire gli elementi in maniera omogenea mi pare estremamente superficiale. Ma sicuramente mi sbaglierò.
Ancora più importante, non credo che la commissione avesse poteri decisionali. Aspettiamo la sentenza.

Quinto quesito: quali colpe ha la città?
Praticamente tutte. Una città che crolla a causa di un terremoto di media/piccola energia è una città sprovveduta. Una zona ad alto rischio sismico non si può permettere di ignorare il problema. Con l'aggravante di ignorarlo per generazioni. E i vertici della politica locale sono ancora lì.

Rimango in attesa delle motivazioni della sentenza.


Note:
[1] -> in realtà la medesima commissione si era già riunita precedentemente, ma erano riunioni a porte chiuse. Quest'ultimo era deliberatamente a porte aperte, con tanto di dichiarazione pubblica
[2] -> le previsioni (meteo, azionarie, sismiche, ...) rientrano in un ramo della scienza che va sotto il nome di Caos.Un ottimo libro è Caos. Nascita di una nuova scienza. di James Gleick.

8 commenti:

  1. Ciao,
    hai letto quello che scriveva ieri M. Travaglio?
    In particolare il passaggio:

    Perché basta leggere di che cos’erano accusati i sette imputati per capire che a nessun magistrato è mai saltato in mente di accusarli di non aver previsto il terremoto: semmai di aver previsto che il terremoto non ci sarebbe stato, dopo una finta riunione tecnica (durata 45 minuti) a L’Aquila, “approssimativa, generica e inefficace”, in cui non si valutarono affatto i rischi delle 400 scosse in quattro mesi di sciame sismico. E, alla fine, di aver fornito “informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, le cause, la pericolosità e i futuri sviluppi dell’attività sismica in esame”. Così rassicurati, almeno 29 aquilani non uscirono di casa, come sempre facevano negli ultimi mesi, la sera del 6 aprile: e furono sepolti vivi. Che lo scopo della riunione fosse tutto politico e per nulla scientifico, l’aveva confidato a una funzionaria Bertolaso alla vigilia: “Vengono i luminari, è più un’operazione mediatica, loro diranno: è una situazione normale, non ci sarà mai la scossa che fa male”
    Cosa ne pensi?

    Ieri Oscar Giannino, che su Radio24 ha parlato della vicenda, ha commentato che secondo lui dopo questa sentenza c'è il rischio di politicizzare anche la ricerca scientifica.La mia impressione è che la cosa è avvenuta ben prima della sentenza dell'altro giorno a leggere un articolo apparso su Repubblica.

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  2. In realtà per questioni lavorative da un paio di mesi ho ridotto notevolmente la mia presenza, ed ho notato solo oggi che la questione sentenza aquilana sia di grande interesse.
    Veniamo alla questione che sollevi.
    Parto dall'assunto che gli alti vertici scientifici siano cariche politiche.
    Non necessariamente lottizzate, ma ipotizzo/intuisco/sono sicuro che la politica sia più rilevante della scienza. Sia chiaro che non sto fornendo un giudizio, sto solo proponendo la mia osservazione facilmente condivisibile.
    Quindi il tuo ultimo passaggio lo condivido pienamente. Se ci aggiungi che la CGR si era già riuniva per la medesima questione, ma questa volta la sessione avveniva a porte aperte per avere un'interazione con (leggi tranquillizzare) la popolazione, è evidente il disegno politico.
    Veniamo al passaggio di Travaglio in cui non ho capito se semplicemnte commenta la sentenza oppure aggiunge la sua analisi ai fatti.
    Semplicemente il pssaggio non la condivido. Per diverse questioni.
    1. la sera in realtà era notte inoltrata (3.32)
    2. informazioni incomplete/imprecise e contradditorie... quali?
    3. che la riunione fosse di natura politica era noto.
    Nel dettaglio, il primo punto contraddice la tesi secondo la quale 29 aquilani non uscirono di casa per le dichiarazioni del CGR.
    Il secondo punto è contrario a quanto si legge nelle relazioni del CGR (quella e le precedenti). L'unico aspetto che confermo è l'incompletezza, ma questo è ovvio. Come potrebbe una CGR pubblica essere completa? Quale profondità concettuale dovrebbe avere una dichiarazione pubbliche per essere considerate complete? Non credo sia possibile conciliare completezza ed eterogeneità nella preparazione scientifica dell'auditorio.
    Il terzo punto viene dalla mia osservazione iniziale. Aggiungo su questo punto una domanda. Quale sarebbe dovuto essere il comportamento della CGR? Allarmismo?
    In quella riunione o in una delle precedenti? E se successivamente, come si ipotizzava realisticamente, non fosse successo nulla?

    Più in generale (non mi riferisco in particolare alla sentenza) vorrei che si avesse il coraggio di andare oltre. L'Aquila è una città universitaria in zona sismica. Ci sono mai stati controlli?
    E' crollata la casa dello studente, un edificio discretamente nuovo.
    Questo è il problema.
    Le morti sono state causate dall'edificazione scellerata. Questo è stato il problema.

    MS,
    molto amareggiato

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  3. I virgolettati dell' articolo di MT non sono parole sue ma, almeno credo, cita le carte del processo.

    MR altrettanto amareggiato anche perché in ogni caso è l'ennesima figura barbina.

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  4. Il terzo punto viene dalla mia osservazione iniziale. Aggiungo su questo punto una domanda. Quale sarebbe dovuto essere il comportamento della CGR? Allarmismo?

    Da quel poco che ho capito il giudice ha emesso una condanna perché la protezione civile, immagino subissata da richieste di informazioni da parte della popolazione impaurita dallo sciame sismico che perdurava da diverse settimane, abbia piegato la CGR ai propri "desideri" facendo passare il messaggio che siccome lo sciame sismico era stato particolarmente lungo l'energia si era scaricata per cui si riteneva che terremoti di notevole intensità sarebbero stati poco probabili.

    Mi pare che quella condanna rientri quindi in una certe logica ovvero: se non si può prevedere un terremoto, non si può nemmeno rassicurare così a cuor leggero che è poco probabile una scossa più forte delle altre. Cosa purtroppo avvenuta.

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  5. E' una lettura che ho già riscontrato da diverse fonti. Può darsi che sia così, ma ripeto, da una seduta a porte aperte ci si può aspettare qualcosa di diverso?
    Ti pongo una domanda esempio che aiuta a riflettere. L'ex PdC Berlusconi e l'ex ministro Tremonti hanno negato ripetutamente che ci sarebbe stata una crisi finanziaria. Lo negavano anche durante la crisi con dati evidenti alla mano. Ci rassicuravano dicendo non ci entreremo, qui la crisi non ci sarà, abbiamo il sistema finanziario migliore...
    Frottolo su frottole nonostante i dati evidenti. In quel caso come ci si doveva comportare?
    Sembrerebbe che l'accusa mossa al CGR sia stata la rassicurazione eccessiva su un fenomeno in linea di principio imprevedibile[1].
    Il PdC e l'ex-ministro negavano sia nel'imminenza e certezza della crisi, sia durante la crisi stessa.

    Ripeto. La seduta della CGR della sessione in oggetto è stata una pagliacciata e lo si sapeva prima. Se qualcuno avesse avuto interesse, avrebbe spostato il tema della seduta da 'Ci sarà un terremoto?' a 'Sicurezza degli edifici della città'.



    Note
    [1] -> questa motivazione erano in realtà note già lo stesso giorno per chi era focalizzato sulla vicenda

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  6. @ MR:

    l'interpretazione che vorrebbe che uno sciame sismico di scosse di magnitudo medio bassa possa essere efficace nello scaricare energia riducendo le probabilita di una scossa di mgnitudo superiore è oltremodo discutibile, perchè quando si parla di scala Richter si parla di scale logaritmiche.

    Per cui servirebbero oltre trenta scosse di grado X per liberare l'energia che si libererebbe con una sola scossa di grado X+1 e mille scosse per una di grado x + 2...

    L'acme delle scosse dello sciame che precedette la catastrofe raggiunse il 4 grado Richter, mentre la scossa di aprile i 5,9.

    Sarebbero servito uno sciame di decine di migliaia di scosse come quelle che si stavano verificando per dissipare l'energia che si liberò nella scossa in aprile.

    Ciao

    Paolo

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  7. @Paolo
    la faccenda delle scosse non sono parole mie. Riportavo quello che ho letto su alcuni giornali e che a loro volta riprendevano (a quanto pare) alcune conclusioni della CGR.

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  8. Premettendo la mia ignoranza in materia sismica[1], la considerazione che le scosse di bassa magnitudo siano efficaci per scaricare le tensioni più elevate mi lascia fortemente perplesso.
    Ancora prima dell'analisi matematica, per questioni puramente fisiche.
    In particolare mi aspetto che un piccolo sisma generi una nuova configurazione nel sottosuolo non prevedibile, quindi ipotizzare che la dinamica coincida con una scarica di tensione mi sembra una tesi eccessiva.
    Potremmo ovviare con l'osservazione statistica che il rapporto frequenza/energia sprigionata dai terremoti si accosti sufficientemente bene con una legge esponenziale decrescente, per cui i terremoti degni di nota sono pochi... probabilmente per questo banalizziamo con la tesi della scarica.

    Ciao,
    MS

    Note:
    [1] -> me ne vergogno un po' perche' nel lavoro che sto per lasciare disto un piano dal dipartimento di geologia e non ne ho approfittato

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