martedì 11 settembre 2012

Chiudere i rapporti con le Poste - puntata 9 (finale)

La vicenda era terminata qui. In sostanza, nel ricorso instaurato dal sottoscritto vs Poste Italiane Spa, l'Arbitro Bancario Finanziario si era espresso a favore del ricorrente stabilendo in data 1/06 corrente anno che le Poste risarcissero il sottoscritto di 100 euro piu' interessi, in aggiunta ai 20€ di rimborso che il sottoscritto aveva versato all'ABF per intentare l'arbitrato.
In realtà i 20 euro di rimborso dall'intermediario li avevo già ricevuti nel mese di novembre 2011, prima che l'ABF esprimesse il suo giudizio. L'intermediario doveva quindi risarcire i 100€ più interessi entro 30gg dal ricevimento della comunicazione della decisione dell'ABF (io l'ho ricevuta il 4/06), ma si è dimenticata[1].
Quindi ho sollecitato la Segreteria dell'ABF affinché a sua volta sollecitasse Poste Italiane Spa e, udite udite, ho finalmente ricevuto il sudato assegno di 103,70€.

L'autointervista


Domanda: Ci possiamo dare del tu?
Risposta: Assolutamente sì, già avere doppia personalità non è da tutti, ma anche la dissociazione mi pare troppo

Domanda: Conosco bene i casini in cui sei immerso, perché prenderne in carico un altro?
Risposta: Sia un bastardo sia un idealista si sarebbero comporati come me... io sono un bastardo idealista.

Domanda: Non sono realmente convinto che ne sia valsa la pena. Stiamo parlando di un anno passato tra burocrazia per mezzo di email, telefonate fatte e ricevute, per 100 e rotti € ne è valsa veramente la pena?
Risposta: Dal punto di vista economico assolutamente no, ma non è una questione di soldi. La questione importante è il rispetto (sia delle persone sia delle regole). E quando manca(-no), poiché sono un bastardo idealista, mi innervosisco.

Domanda: Quindi cosa hai imparato?
Risposta: Io praticamente nulla. L'unico insegnamento l'ho ricevuto prima di chiedere l'arbitrato, cioé quello di stare lontano (se possibile lontanissimo) dalle Poste.

Domanda: La tua prossima battaglia...
Risposta: La sto combattendo, è lunga e difficile, ma vedo la luce...

Domanda: Ti svelo un segreto. Sapevo già quello che mi avresti risposto, ma soprattutto quello che non avresti detto. Sorpreso?
Risposta:  No... io ho guidato le domande. Semplicemente volevo perdere un po' di tempo.


Note:
[1] -> la storia è infarcita di (ad essere buoni) dimenticanze delle Poste... :-(

7 commenti:

  1. Tempo fa ebbi un problema con Enel.

    Quando cambiarono il contatore sostituendo quello vecchio (che peraltro era già digitale) con quello nuovo digitale (per permettere la telelettura) mi conguagliarono una cifra molto elevata e molto superiore (il doppio o il triplo) ai consumi che potevo ragionevolmente presumere e che mi aspettavo.

    Chiesi di avere un riscontro, con l'intenzione di pagare il giusto, ma il vecchio contatore non era stato fotografato (come avrebbe dovuto secondo quanto indicato sul sito di Enel) ed il rapporto tecnico non era ovviamente firmato, perchè la sostituzione era avvenuta in mia assenza (l'indicazione del momento dell'intervento indicava una settimana, non un'ora specifica), nè era leggibile (nella lettera accompagnatoria indicavano un consumo diverso da quello addebitatomi ed ulteriormente diverso da quello che mi sembrava di leggere nel RT).

    Decisi quindi di non pagare quella fattura, comunicandolo e confermando la disponibilità al pagamento delle successive (mai mancato un pagamento sino ad allora).

    Per un qualche misterioso motivo (sospetto parente delle dimenticanze da te sperimentate) non mi pervenne la fattura successiva, che quindi non potei pagare e, con due mancati pagamenti da parte mia, Enel si sentì in tutto diritto di tagliarmi la corrente.

    Pagai tutto, il dovuto e l'indebito.

    Per scarsità di tempo ed energie non feci causa, ma appena il mercato venne aperto passai ad Edison e raccontai a più persone possibile cosa mi era successo e come il cambio del gestore mi faceva risparmiare. Ad alcun ebbi anche modo di mostrare email e fax intercorsi, devo averli ancora da qualche parte...

    Nel breve periodo in cui fui costretto a rimanere con Enel scoprii che la telelettura non era comunque effettuata ad ogni fatturazione, ma che continuavano le letture presunte malgrado la disponibilità di un sistema che avrebbe permesso di evitarle.

    Sono convinto che Enel ci abbia rimesso da una gestione così furba della pratica ben più di un cliente, oltre ovviamente a me, e sicuramente ben più dei soldi che mi ha così furbamente estorto. Quanto a me non credo che il tempo e la spesa di un ricorso sarebbo valsi la pena.

    Ciao

    Paolo

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  2. Il problema fondamentale è il costo dell'eventuale ricorso (valutando tempo, soldi e burocrazia) che dovrebbe sostenere l'utente in relazione al danno subito.
    Purtroppo non conviene quasi mai ricorrere, e sono sicuro che i fornitori abbiano in mente in maniera chiarissima questa disuguaglianza.
    Alle volte penso che si avrebbe qualche mal di pancia in meno se si fosse più pecoroni, quindi si pagasse senza opporre resistenza.

    Ciao

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  3. La speranza è che possano bastare comportamenti come i miei (a costo zero) perchè a fornitori malfidi torni in tasca un danno tale da non rendere più convenienti tali furberie.

    Per la serie: potrei fregargli 300€ in un colpo (oltre credo che il ricorso cominci a divenire appetibile), ma se lo faccio ci perdo n clienti. Non lo faccio perchè mi rendo conto che non mi conviene, anche se sono il peggior SoB sulla piazza.

    Ciao

    Paolo

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  4. Stavo replicando ieri sera, ma ho deciso che la replica merita un post a parte (almeno lo spero, in queste settimante il tempo è veramente risicato).

    Ciao

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  5. Oh, io sto aspettando, eh?!?

    ;-)

    Ciao

    Paolo

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  6. Hai ragione, ma tra il lavoro attuale e la costruzione[1] del prossimo lavoro sono tempi durissimi.
    Ad esempio, oggi stavo scrivendo un commento su un blogghetto dal nome acuto qualche cosa ma è rimasto incompiuto. :-(

    Note:
    [1] -> Secondo le ultime proiezioni ancora ~30/40gg di doppio lavoro

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  7. Tempo fa al monitor lcd del mio PC si era fulminato l'alimentatore, e dato che i Mosfet per ripararlo non erano reperibili in alcun sito specializzato in componentistica elettronica, su ebay per poche decine di euro ho comprato un Monitor usato uguale da usare per le parti di ricambio. Effettuato il pagamento ed avuta conferma della spedizione, il corriere SDA che gestisce le consegne dei pacchi delle poste lasciò l'avviso nella mia cassetta postale che era passato e non mi aveva trovato. Dopodiché rispedì al mittente il pacco senza fare un secondo tentativo e senza lasciare il pacco al deposito con l'avviso di giacenza. Dal momento che era tornato indietro, fui costretto a richiedere al venditore una nuova spedizione il cui costo aggiuntivo della seconda spedizione aveva reso sconveniente questo stratagemma. Naturalmente andai dall'impiegato delle poste per inoltrare un reclamo per il disservizio, ma quando mi spiegò che era chi aveva effettuato la spedizione che avrebbe beneficiato del rimborso, lasciai perdere. L'unica consolazione è stata quella di rimettere in funzione il monitor.
    Ecco che questo è un altro buon motivo per rivolgersi ad altri: Altro lavoro (per le poste) che prende un altra strada.

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