giovedì 27 settembre 2012

I problemi e l'illusione della comprensione

Tempo fa lessi un aforisma interessante:
Se lo scibile e' la superficie di una sfera,
l'ignoto e' il volume di questa sfera.
La crescita della prima corrisponde ad una
crescita maggiore della seconda.
    filosofo inglese

Perfetto. Condensa il mio stato di ignoranza perenne.
Leggendo documentazione tecnica (di solito) o scientifica (purtroppo non capita spesso come vorrei), frequentemente mi illudo di aver migliorato la comprensione del fenomeno in esame. L'illusione mi induce ad essere soddisfatto[1], ma lo stato è di breve durata[2].
Quando una nuovo elemento/fenomeno è sintetizzato pienamente, esso diverrà a tutti gli effetti proprio, quindi apparterrà al dominio di competenza/confidenza[3] del soggetto. Questo è il momento del cambio di paradigma, il momento nel quale la visione del problema cambia. In altre parole il soggetto esamina in maniera differente il problema non perché la questione sia intrinsecamente cambiata, ma è semplicemente cambiata la propria proiezione mentale del problema. Equivale ad ammettere che si è fatto un passo verso la luce (cioé l'illusione di aver raggiunto la verità), ma sono diventate più numerose le zone di ombra.
Purtroppo quanto scritto è ricorsivo, più ci avvicineremo al problema, maggiori diventeranno gli ostacoli.
Sembra una brutta notizia, ma in realtà è peggiore di quanto sembri. Perché certamente per avvicinarci al core del problema acquisiremo flessibilità intellettuale[4], ma gli ostacoli saranno sempre più difficili[5] con l'aggravio che le fonti di aiuto decrescono come una funzione esponenzialmente decrescente. Ma c'è ancora di peggio poiché la stessa natura del problema cambia in maniera sostanziale. Se prima qualche elemento ritenuto inizialmente insignificante diveniva non più trascurabile, ora alcuni degli elementi insignificanti diventano i nuovi problemi.
E gli altri elementi insignificanti che sono rimasti tali? Non c'è una risposta a priori, potrebbero essere insignificanti o diventare (prima o poi) anch'essi problemi.
Insomma, non è una ricorsione in senso algoritmico, è una ricorsione caotica.

In sintesi, nel senso costruttivo su esposto, ti auguro di non riuscire mai a colmare l'ignoranza che ti circonda e, se posso, spero che diventeremo sempre più ignoranti. Me lo auguro di cuore.


Note:
[1] -> il tipico rilascio endorfinico causato dalla comprensione
[2] -> non solo perché il rilascio endorfinico termina prestissimo, ma intendo qualcosa di diverso che chiarirò tra breve
[3] -> qualcuno potrebbe rabbrividire per l'accostamento, gli presto volentieri una coperta ;-)
[4] -> in realtà non acquisiamo flessibilità, ma rigidità. Credo che l'utilizzo del termine corretto sarebbe devastante, mi scuseranno i logici
[5] ->  questo passaggio meriterebbe un approfondimento. Sinteticamente, in questo contesto per un soggetto un problema è più difficile di un secondo quando per lui è necessario più sforzo intellettuale per affrontare il primo rispetto al secondo

mercoledì 26 settembre 2012

Hubble goes to the eXtreme

Nonostante abbia un paio di post in cantiere, non trovo il tempo per scrivere.
Allora usufruisco del lavoro altrui rilanciando un interessante articolo
Hubble goes to the eXtreme to assemble the deepest ever view of the Universe
Immagini veramente belle

venerdì 21 settembre 2012

Perl vs PHP

Non penso che i due linguaggi siano fortemente in concorrenza, ciascuno ha i propri specifici ambiti di applicazione, anche se sicuramente ci sono molte sovrapposizioni.
Chiaramente in caso di sovrapposizioni il programmatore sceglie secondo i propri gusti. Personalmente in molti progetti utilizzo entrambi, quindi non credo di essere integralista. Ma quando qualche scarsone mi dice che il PHP è il meglio perché bla bla, allora mi innervosisco.
E andiamo a dare uno sguardo a questi link[1]:
- PHP: Not as easy as you thought
- PHP in contrast to Perl

Note
[1] -> solo due perché oggi non sono così seccato, ma soprattutto ho veramente pochi minuti per scrivere :-|

martedì 11 settembre 2012

Chiudere i rapporti con le Poste - puntata 9 (finale)

La vicenda era terminata qui. In sostanza, nel ricorso instaurato dal sottoscritto vs Poste Italiane Spa, l'Arbitro Bancario Finanziario si era espresso a favore del ricorrente stabilendo in data 1/06 corrente anno che le Poste risarcissero il sottoscritto di 100 euro piu' interessi, in aggiunta ai 20€ di rimborso che il sottoscritto aveva versato all'ABF per intentare l'arbitrato.
In realtà i 20 euro di rimborso dall'intermediario li avevo già ricevuti nel mese di novembre 2011, prima che l'ABF esprimesse il suo giudizio. L'intermediario doveva quindi risarcire i 100€ più interessi entro 30gg dal ricevimento della comunicazione della decisione dell'ABF (io l'ho ricevuta il 4/06), ma si è dimenticata[1].
Quindi ho sollecitato la Segreteria dell'ABF affinché a sua volta sollecitasse Poste Italiane Spa e, udite udite, ho finalmente ricevuto il sudato assegno di 103,70€.

L'autointervista


Domanda: Ci possiamo dare del tu?
Risposta: Assolutamente sì, già avere doppia personalità non è da tutti, ma anche la dissociazione mi pare troppo

Domanda: Conosco bene i casini in cui sei immerso, perché prenderne in carico un altro?
Risposta: Sia un bastardo sia un idealista si sarebbero comporati come me... io sono un bastardo idealista.

Domanda: Non sono realmente convinto che ne sia valsa la pena. Stiamo parlando di un anno passato tra burocrazia per mezzo di email, telefonate fatte e ricevute, per 100 e rotti € ne è valsa veramente la pena?
Risposta: Dal punto di vista economico assolutamente no, ma non è una questione di soldi. La questione importante è il rispetto (sia delle persone sia delle regole). E quando manca(-no), poiché sono un bastardo idealista, mi innervosisco.

Domanda: Quindi cosa hai imparato?
Risposta: Io praticamente nulla. L'unico insegnamento l'ho ricevuto prima di chiedere l'arbitrato, cioé quello di stare lontano (se possibile lontanissimo) dalle Poste.

Domanda: La tua prossima battaglia...
Risposta: La sto combattendo, è lunga e difficile, ma vedo la luce...

Domanda: Ti svelo un segreto. Sapevo già quello che mi avresti risposto, ma soprattutto quello che non avresti detto. Sorpreso?
Risposta:  No... io ho guidato le domande. Semplicemente volevo perdere un po' di tempo.


Note:
[1] -> la storia è infarcita di (ad essere buoni) dimenticanze delle Poste... :-(