venerdì 23 marzo 2012

Ragionamenti sulla riforma del mercato del lavoro

Link a due post interessanti dello stesso autore:
Personalmente ritengo che ci sia molto rumore, ma le conseguenze saranno scarse.
Da quanto leggo l'incremento del costo del lavoro a tempo determinato sara' dell'1.4%... mi viene da sorridere. :-)
Cio' mi suggerisce il parallelo dell'applicazione dell'IMU alla Chiesa (Chiesa in senso lato ovviamente).
Sinteticamente, direzione buona, intensita' quasi nulla.
Ovviamente il percorso parlamentare potrebbe ancora annullare gli effetti, seppur minimi.

Qui e' tutto, da un apprendista di terza nomina, in cui ogni apprendistato e' stato ripetuto alla stessa scrivania, ed ora sono quasi 8 anni :-(

1 commento:

  1. Grazie per la citazione.

    sulle scarsa conseguenze non ti saprei dire: in realtà il fatto che tutti guardino solo alle modifiche all'articolo 18 (parte dove ormai le posizioni sindacali sono debolissime) mi pare rischi di rendere più facile la fregatura dei dipendenti.

    Nessuno si sta chiedendo se e come funzioneranno le norme che dovrebbero ridurre i precari.

    Il risultato rischia sempre più di essere che i buchi che potrebbero permettere di eludere le stabilizzazioni siano belli grandi e che quindi non si incida minimamente sulla precarietà.

    Ad esempio do per scontato che al settore pubblico venga applicata (giustamente) la riforma dell'art. 18, ma non (ingiustamente) quella sulla stabilizzazione dopo 36 mesi. A meno che questi debbano intendersi continuatuivi, nel qual caso non stabilizzeranno nesuno, nè nel pubblico, nè nel privato, perchè tutti faranno intercorrere il minimo indispensabile per derogare tra due incarichi consecutivi.

    Ciao

    Paolo

    P.S. e sono anche contrario ad una stabilizzazione così fatta nel pubblico: devono esserci i concorsi...

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